Il momento dei mercati finanziari tutto può essere definito, tranne che normale. Ad agitarli è soprattutto il pump and dump promosso da alcuni gruppi di piccoli investitori, i quali riescono a manovrare una grande massa di colleghi per far esplodere il prezzo di determinati asset e capitalizzare a danno degli ormai famigerati fondi speculativi. Se GameStop ha rappresentato il primo e più clamoroso caso in tal senso, almeno per ora, anche il settore delle criptovalute ha visto la ripetizione di questo schema. Che sta seminando grande confusione e facendo non poche vittime.
Gli strani movimenti di XRP
Nell’arco di poche ore, la quotazione di XRP ha fatto registrare una crescita del 40%, raggiungendo il massimo di 0,51 dollari, prima di flettere nuovamente a 0,39. Se la flessione non sorprende eccessivamente, alla luce delle vicissitudini giudiziarie di Ripple Labs, a stupire è stato proprio il 40% di crescita messo a segno in un arco temporale ristretto. Un trend il quale ha spinto Larry Cermak, direttore della ricerca presso The Block, ad affermare che dietro questi movimenti potrebbe esserci lo stesso meccanismo che ha caratterizzato GameStop. Ovvero l’ormai famigerato pump and dump che sta diventando una sorta di convitato di pietra per i mercati finanziari.
Un momento molto particolare per le criptovalute
Anche per il mercato delle criptovalute, quindi, si tratta di un momento molto particolare. Se il settore è da sempre caratterizzato da grande volatilità, addirittura eccessiva secondo molti anche se relazionata a quella dei mercati finanziari in genere, quanto sta accadendo è comunque assolutamente fuori dall’ordinario. Basti vedere quanto accaduto a DOGE, il memecoin inventato da Jackson Palmer, il quale ha fatto registrare una crescita talmente forte da installarlo al 18° posto nella classifica di capitalizzazione del settore. O la strana vicenda di Bitcoin, la cui caduta è stata invertita dalla sponsorizzazione di Elon Musk. Vicende che potrebbero presto diventare la normalità, trasformando il mercato delle criptovalute in un vero e proprio terno al lotto. Con conseguenze effettivamente incalcolabili.
Intanto Ripple si prepara alla battaglia legale con la SEC
Se per quanto riguarda il trading XRP è in questo momento nel pieno di un tornado, sul piano giudiziario Ripple Labs si accinge alla battaglia con la Securities and Exchange Commission. Una battaglia in cui l’azienda californiana parte con poche speranze di prevalere, almeno a detta degli esperti. I quali ritengono che nei sette anni intercorsi dalla comparsa di XRP la SEC abbia potuto collezionare tutto quello che le serve per dimostrare la sua tesi. Ovvero che Ripple sia colpevole di aver venduto titoli negli Stati uniti senza avere una regolare licenza per farlo.
Una tesi la quale ha spinto un gran numero di piattaforme di scambio a bandire XRP dalle proprie contrattazioni. Con l’evidente intento di non affondare insieme a Ripple Labs in una guerra data persa in partenza. Il tutto mentre l’azienda cerca di coinvolgere nel conflitto Bitcoin ed Ethereum, affermando che anch’essi dovrebbero essere chiamati in causa dall’autorità di controllo dei mercati statunitensi. La quale sembra però di ben altro avviso.