Elon Musk, fondatore e CEO di Tesla, sarebbe indagato dalla Securities and Exchange Commission (SEC) degli Stati Uniti. Spinta a farlo dai ripetuti tweet che l’uomo più ricco del mondo ha prodotto a favore di Dogecoin. Ad affermarlo sono fonti anonime, ma sono in molti a dare credito alla voce, alla luce delle esternazioni di Musk, indicate alla stregua di una vera e propria turbativa dei mercati.

I tweet di Elon Musk sono ormai un caso

Elon Musk ama intrattenersi su Twitter, ove vanta uno stuolo di ammiratori pronti a muoversi sui suoi input. Come dimostra quanto accaduto per Dogecoin, il meme coin che è da sempre la criptovaluta preferita dal numero uno di Tesla.
Nel corso delle ultime settimane, però, i suoi messaggi sono diventati sempre più pressanti, tanto da innescare il cosiddetto DOGE train, una sorta di trenino a favore del token il quale ha coinvolto altri VIP. Tra i quali il bassista dei Kiss, Gene Simmons, e Mia Khalifa. Il risultato di ogni esternazione è stato ben preciso: una clamorosa salita di Dogecoin, il quale è riuscito ad installarsi in maniera durevole in una posizione di rilievo nella classifica relativa alla capitalizzazione di mercato. In quella elaborata da CoinMarketCap è attualmente al 14° posto, ma se le cose dovessero proseguire come negli ultimi mesi in breve DOGE potrebbe installarsi nella top ten.

Dogecoin to the moon

Una salita talmente clamorosa da aver ispirato uno slogan in tema, ovvero “Dogecoin to the moon”. La crescita è stata talmente impetuosa da aver infine spinto la SEC a focalizzare la propria attenzione sui tweet di Musk. Reputati da molti alla base di quanto sta accadendo.
Secondo alcuni osservatori, l’ente di regolazione dei mercati finanziari statunitensi non avrebbe l’autorità per poterlo fare. I messaggi di Elon Musk riguardano infatti le criptovalute, quindi un settore non regolamentato. La stessa Securities and Exchange Commission, però, si sta ormai da tempo interessando del settore. Come dimostra ad esempio la causa intentata contro Ripple Labs, per la vendita non autorizzata di titoli ad investitori statunitensi. La quale è però avvenuta con uno strumento che doveva essere regolato, ovvero una Initial Coin Offering (ICO). Quindi la sua giurisdizione è già attiva sulla spazio crittografico, ma solo quando esse siano negoziate su mercati regolamentati. Proprio per questo le voci sinora anonime su un suo intervento contro il CEO di Tesla non sono assolutamente da bollare alla stregua di una bufala, ma lasciano una certa perplessità.

I precedenti di Elon Musk con la SEC

Va anche ricordato che non sarebbe il primo intervento della SEC contro Elon Musk. L’ente di regolazione dei mercati finanziari statunitensi ha già dato vita ad un intervento contro di lui. Quello motivato da un post del fondatore di Tesla, in cui Musk aveva reso noto l’intento di trasformare la sua azienda automobilistica in azienda privata, aggiungendo inoltre di avere i fondi necessari per poterlo fare. Al termine di un botta e risposta protrattosi per settimane, il CEO fu ritenuto colpevole e condannato al pagamento di 20 milioni di dollari di multa, dovendo inoltre lasciare il posto di Chairman all’interno del consiglio aziendale.