Mentre Dogecoin continua a crescere approfittando del pump and dump, può dirsi sostanzialmente fallito il tentativo di provocare un grande rialzo della quotazione di XRP. Una operazione partita sotto i migliori auspici, ma presto fallita a causa della difficoltà di tenere insieme circa 300mila piccoli investitori per un arco di tempo prolungato, senza che una parte degli stessi riesca a resistere alle sirene di un immediato e consistente guadagno. Tanto da sollevare legittimi dubbi sulla reale efficacia di questa nuova modalità di commercio.

Dogecoin continua la sua avanzata

Come abbiamo già ricordato, DOGE, il meme coin nato con intenti satirici, sta in queste ore proseguendo il suo rally. Iniziato proprio con l’intento di sfruttare il pump and dump, il movimento ascensionale è poi stato rinvigorito dalle dichiarazioni di Elon Musk. Il CEO di Tesla, infatti, ha affermato di essere un sostenitore di Bitcon e Dogecoin, avendo invece notevoli remore su altri progetti crittografici. Un endorsement autorevole, il quale ha rinvigorito il sentimento dei mercati nei confronti soprattutto di DOGE. Che dopo aver dato vita ad una crescita sino a 0,4 dollari è riuscita a proteggere in sostanza i guadagni registrati. I quali potrebbero fare da base ad un ulteriore rally nel corso dei prossimi giorni.

XRP sulle montagne russe

Non è invece accaduta la stessa cosa per XRP, che ha dato vita ad una giornata sulle montagne russe. Dopo aver capitalizzato l’appoggio di due comunità facenti riferimento a Telegram, elevandosi sino a 0,75 dollari, il token di Ripple si è ben presto sgonfiato, tanto da crollare a 0,39. Segno evidente che il piano originario, il quale prevedeva una azione massiccia e coordinata per le 8.30 del mattino, è fallito.
Secondo gli osservatori è semplicemente accaduto che non pochi dei partecipanti abbiano anticipato l’acquisto di XRP per poi approfittare della crescita effettivamente avvenuta nei minuti successivi all’ora concordata per vendere e accumulare un forte guadagno. Non è neanche escluso che a trarre vantaggio dal tutto sia stato proprio il gruppo degli organizzatori.

I dubbi sul pump and dump

Quanto accaduto intorno a XRP, sembra però destinato a lasciare tracce molto profonde. Come del resto dimostrato dal notevole malumore che ha fatto seguito al fallimento del raid su XRP. Tale da far capire come il pump and dump possa in effetti tramutarsi in un’arma a doppio taglio. Se potrebbe rivelarsi un vantaggio nel caso in cui la grande maggioranza dei partecipanti si muovesse in maniera trasparente è però in grado di tramutarsi in un vero e proprio boomerang ove in molti non riescano a tenere a freno i prevedibili appetiti.
Come è effettivamente avvenuto nel caso di XRP, per la prevedibile esultanza dei tanti detrattori di Ripple. I quali hanno salutato con soddisfazione quanto avvenuto. Ora, infatti, diventa molto più difficile riuscire a sostenere il prezzo del token, in un momento in cui Ripple Labs è costretto ad affrontare una dura battaglia legale con la Securities and Exchange Commission. La quale potrebbe avere ripercussioni molto forti sulla tenuta di XRP nel corso dei prossimi mesi.