Il Sudamerica sembra ormai avviarsi verso l’adozione di massa delle criptovalute. A darne conferma è stata Visa, secondo le cui fonti interne addirittura una persona su quattro, nel continente, si dichiara disposta ad adottare gli asset digitali come strumento per i propri pagamenti. Se già alcuni segnali facevano presagire una crescita del denaro digitale, quanto affermato dall’azienda suona però clamoroso, proprio per le dimensioni del fenomeno.

Il Venezuela è alla testa del fenomeno

A porsi alla testa del trend in atto è il Venezuela. Ove il presidente Nicholas Maduro già da tempo ha individuato nelle criptovalute lo strumento ideale per permettere al Paese di resistere al durissimo embargo messo in atto dagli Stati Uniti. La terribile svalutazione della moneta locale, il bolivar, ha spinto un gran numero di lavoratori e pensionati a basso reddito a convertire i propri emolumenti mensili in Bitcoin e Altcoin più popolari. Se il denaro virtuale è oggetto di grande volatilità, il rischio che si corre è comunque considerato molto minore rispetto alla immediata caduta del valore d’acquisto di quello tradizionale.
Inoltre il governo ha da tempo dato vita ad una propria criptovaluta, il Petro, garantita dalle immense risorse petrolifere e minerarie del Venezuela. Cui presto potrebbe aggiungersi una CBDC (Central Bank Digital Currency), il bolivar digitale, almeno stando alle ultime dichiarazioni rese da Maduro.

Anche in Argentina le criptovalute sono molto popolari

Se il Venezuela è il Paese dell’area ad aver intrapreso con più decisione la strada del denaro digitale, anche a livello governativo, un altro Paese il quale ha mostrato grande apprezzamento per l’innovazione finanziaria è l’Argentina.
Anche in questo caso a spingere le criptovalute sono i livelli elevatissimi di inflazione. Una piaga che non solo non è stata sconfitta, ma addirittura favorita dalle ricette neoliberiste del precedente Presidente, Mauricio Macrì. Alla quale gli argentini hanno reagito convertendo i pesos ricevuti sotto forma di stipendi e pensioni in Bitcoin e altri token, in particolare Ethereum. Un trend il quale sta prendendo sempre maggior vigore e che, secondo gli esperti, dovrebbe senz’altro proseguire nell’immediato futuro.

I dati resi noti da Visa sono assolutamente clamorosi

Oltre a Venezuela e Argentina, anche Colombia e Brasile hanno mostrato un apprezzamento sempre più evidente per gli asset digitali. I dati resi noti da Visa, però, sono assolutamente clamorosi. In quanto non danno più l’idea di un fenomeno in crescita, ma ancora di nicchia, bensì ormai in fase di vero e proprio decollo.
Tanto da spingere i fans delle criptovalute a individuare proprio nel continente latino-americano l’area mondiale ove la loro adozione di massa, a lungo sognata, si appresta a diventare una realtà. Il tutto mentre gli Stati Uniti e l’Europa sembrano orientati a frapporre seri ostacoli in tal senso, non solo sotto forma di una legislazione non proprio amichevole, ma anche persistendo in un vero e proprio pregiudizio, quello tendente a ridurre il denaro digitale a strumento di speculazione o, addirittura, ad una sorta di lavanderia per capitali di dubbia provenienza. Un pregiudizio il quale, però, rischia di produrre danni enormi in un momento così delicato per l’economia.