Nonostante le tante polemiche sulle cosiddette privacy coin, anche Litecoin ha pensato di avviarsi sulla strada di una maggiore riservatezza. Per farlo ha deciso l’introduzione di MimbleWimble Extension Block (MWEB). Ad annunciarlo è stata la Litecoin Foundation, rivelando che al termine di un lungo periodo di sviluppo, durato oltre un anno, il MWEB del token ha ora il codice completo. La prossima fase vedrà gli altri sviluppatori dare vita al controllo formale teso a saggiarne la riuscita.
Il processo di revisione del codice dovrebbe andare avanti per un paio di settimane, al termine delle quali, in caso non venissero riscontrati problemi, sarà incorporato in quello principale di Litecoin e messo a disposizione degli operatori di nodi e dei miner. Non si ha quindi ancora una certezza sulle tempistiche di lancio al pubblico, che saranno decise dalla community di Litecoin.
Cos’è MimbleWimble Extension Block
MimbleWimble Extension Block è un aggiornamento che si propone l’obiettivo di migliorare la fungibilità e la privacy di Litecoin. Si tratta di un mix cui concorrono tecnologie diverse, ad esempio le transazioni riservate, ovvero tese a nascondere gli importi dell’operazione, e CoinJoin, cui spetta il compito di unirle. Gli Extension Blocks si incaricano di creare una sorta di catena adiacente interconnessa la quale scorre accanto a quella principale di Litecoin. Proprio questa consegna maggiore fungibilità e privacy alle operazioni.
Per poter utilizzare l’aggiornamento sarà però obbligatorio fornirsi di un portafogli elettronico in grado di integrare le apposite funzionalità che consentono l’interazione con la catena MWEB. Una scelta che rimane comunque facoltativa da parte degli utenti.
Una scelta controversa
La scelta di Litecoin suona abbastanza controversa, soprattutto in un momento in cui le cosiddette privacy coin sono oggetto di una vera caccia alle streghe. Molte agenzie incaricate di contrastare pratiche ritenute al limite della legalità, infatti, ormai da mesi si sono incaricate di mettere in campo un atteggiamento sempre più duro verso le criptovalute che perseguono livelli di privacy contigui al vero e proprio anonimato. Con l’evidente intento di tagliare il terreno sotto i piedi a quelle reputate alla stregua di un vero e proprio strumento per l’economia criminale. Come avviene in particolare per Monero, una delle valute digitali più utilizzate sul Dark Web, ovvero la parte più impenetrabile della rete, su cui prosperano i mercati illegali che commerciano armi e stupefacenti, e dove fiorisce il traffico di esseri umani.
Cosa potrebbe accadere ora?
Considerato come Monero e altre privacy coin come Zcash, Dash e Grin, siano state negli ultimi mesi bandite da molti exchange di criptovalute, la stessa sorte potrebbe toccare ora a Litecoin. Nonostante la popolarità del token e un gradimento sempre più diffuso da parte della sua fiorente comunità. Basti pensare che nel corso della scorsa settimana LTC ha riportato per la terza volta consecutiva il punteggio di sentiment più elevato sui social media, come reso noto dai dati di Sentifi. Ciò starebbe ad indicare il fermento in atto tra i tanti sostenitori di Litecoin. Da molti collegato proprio alla grande attesa per l’ultimo aggiornamento, il quale potrebbe in effetti potenziare il ruolo del token all’interno dello spazio crittografico.