Lo short squeeze su GameStop fa ancora discutere l’opinione pubblica. L’azione coordinata dei redditors di WallStreetBets sulle azioni dell’azienda di giochi ha infatti scoperchiato un pentolone maleodorante, in cui le pratiche opache sono praticamente all’ordine del giorno. Mixandosi con il palese conflitto di interessi che ha spinto l’exchange Robinhood ad ostacolare i propri utenti, impedendo loro in pratica di partecipare al pump and dump di WSB. Il quale stava provocando perdite elevatissime a Melvin Capital, l’hedge fund che aveva venduto allo scoperto le azioni di GME, lo stesso che è il principale finanziatore della piattaforma di scambio.

Ora interviene il Congresso

Di fronte all’intrico di abusi e mosse spericolate che hanno caratterizzato la vicenda GameStop, per la politica è diventato impossibile continuare a far finta di nulla. In quanto stavolta è in gioco la sacralità dei mercati, spesso citata a difesa della voracità dei grandi gruppi, ma venuta improvvisamente meno alla prima occasione in cui le Mani Forti stavano subendo una stangata da parte dei piccoli investitori.
E’ stato così il Congresso a prendere in mano la questione, convocando i vertici di Robinhood, Reddit e Citadel, per una audizione. La quale, a detta degli osservatori, è stata molto faticosa per loro.

I congressman all’attacco

Nel corso dell’audizione si sono segnalati soprattutto Maxine Waters e Brad Sherman. La prima, in particolare, è a capo del Comitato per i servizi finanziari della Camera e già in passato si era segnalata per la durezza della campagna condotta contro Libra, ora Diem, la criptovaluta di Facebook. E di fronte alla laconicità di Ken Griffin (Citadel) e Vlad Tenev (Robinhood), si è mostrata chiaramente infastidita.
L’apice della tensione è stata però toccata durante l’intervento di Sherman. Il quale ha apertamente accusato Citadel di eseguire operazioni per Robinhood a prezzi peggiori rispetto a operazioni equivalenti per altre società. Con Griffin apertamente sulla difensiva, tanto da attirarsi l’accusa di ostruzionismo.

Le giustificazioni di Tenev

A ritrovarsi sotto accusa è comunque in particolare Robinhood. Tanto che Tenev ha dovuto pubblicamente scusarsi per il comportamento tenuto dalla piattaforma durante il pump and dump di WSB. Quando ha in pratica reso impossibile ai suoi utenti la partecipazione all’operazione coordinata contro i fondi speculativi. Che sarebbe potuta essere ancora più devastante per loro, ove Robinhood non avesse all’improvviso deciso di limitare gli acquisti di GME dei propri utenti ad una sola quota.
Un comportamento chiaramente inaccettabile e che ha danneggiato in maniera evidente chi intendeva investire in quel momento. Basti pensare che Keith Gill, noto anche come DeepFuckingValue, o @TheRoaringKitty su Twitter, ovvero colui che ha guidato il raid di WallStreetBets, ha affermato di aver trasformato un investimento di 53mila dollari in un attivo di quasi 50 milioni. Mentre Melvin Capital è stato costretto a richiedere un salvataggio per 3 miliardi di dollari da Citadel e Point72.
Ora Tenev promette di mutare registro, ma ormai il danno è stato fatto. E ad uscire con le ossa rotte dalla vicenda è stato proprio l’exchange, la cui perdita di reputazione può essere considerata pressoché definitiva.