L’Oakland Athletics, franchigia della Major League Baseball (MLB), ha dato vita ad una iniziativa promozionale che vede protagonista il Bitcoin. Sino al primo giorno di aprile, infatti, il club offrirà una suite riservata a sei persone per la prossima stagione casalinga al prezzo di un Bitcoin. Considerato quanto sta accadendo in queste ore, con il token di nuovo in fase di impetuosa crescita, il prezzo potrebbe rivelarsi molto più elevato di quello cui era attestato all’annuncio della notizia, quando BTC era ancora a quota 57mila dollari. Una quotazione che rappresentava un notevole sconto rispetto ai 64.800 dollari del prezzo ufficiale in valuta fiat.

I motivi alla base della decisione degli Athletics

A spiegare la decisione presa dagli Athletics è stato il presidente del team, Dave Kaval. Il quale ha affermato che si tratta di una mossa conseguente alla grande popolarità del denaro digitale in California. Ricordando come proprio all’interno della Bay Arena sia molto frequente notare persone che utilizzano Bitcoin per le loro transazioni o ne discutono con grande passione.
L’iniziativa promozionale rientra in un pacchetto più ampio, che prevede l’offerta di 100 suite al costo di un BTC, per assistere dal vivo all’intera stagione del team, diventato una sorta di icona dopo essere stato protagonista di Moneyball, lungometraggio del 2011 che è stato candidato all’Oscar.
Il club californiano è l’ennesima testimonianza del legame sempre più consolidato tra sport e criptovalute. Una tendenza la quale riguarda anche gli sport più popolari negli Stati Uniti, come il baseball e il basket.

Lo sport a stelle e strisce è sempre più attirato dal denaro digitale

Gli Oakland Athletics sono solo l’ultima realtà sportiva statunitense ad avvicinarsi alle criptovalute. Già la lega, nel 2018, aveva iniziato ad utilizzare la blockchain con il lancio di MLB Champions, un gioco basato su Ethereum che aveva riscosso notevole successo.
Ancora più stretto il legame tra National Basket Association (NBA) e asset digitali. Iniziato nel 2014, quando i Sacramento Kings furono il primo club professionistico ad accettare pagamenti in Bitcoin. Mentre l’ultimo in tal senso sono stati i Dallas Mavericks, club texano in cui milita l’asso sloveno Luka Doncic. Si tratta solo di due dei casi più noti, ma non certo gli unici nella massima lega professionale di basket.

Perché sport e criptovalute sono sempre più vicini

Anche il calcio, in particolare quello europeo, ha da tempo scelto di collaborare con società operanti nella crittografia. In particolare con Sorare, startup francese che ha dato vita ad un fantacalcio su blockchain, stringendo accordi con molti dei clubs calcistici più noti a livello continentale.
A spingerli ad accordi di questo genere è in particolare la necessità di reperire nuove entrate per i conti societari sempre più traballanti. Messi ancora più a rischio dal venire meno degli incassi al botteghino, dopo la decisione di interdire gli stadi ai tifosi. Per provare a tappare la falla provocata dalla situazione sanitaria, molti sodalizi hanno deciso di aprirsi al denaro digitale, siglando accordi come quello con Sorare. Inaugurando un fronte che potrebbe ulteriormente svilupparsi nel futuro.