Come è ormai noto, Cardano si propone di fungere da vero e proprio Ethereum killer, ovvero di prendere il posto attualmente detenuto dal progetto ideato da Vitalik Buterin nell’ambito della finanza decentralizzata. Un compito il quale sembrava improbo sino a qualche mese fa, ma che ora non sembra più un’utopia. Almeno stando alle ultime notizie fornite da Charles Hoskinson, il fondatore di  Input Output Global (IOG), nel corso di una articolata intervista concessa a Bloomberg.

Cardano sta attirando un gran numero di aziende

Almeno un centinaio di aziende sarebbero sul punto di passare da Ethereum a Cardano. Un fatto di notevole rilevanza, in quanto starebbe a dimostrare l’intrinseca validità della criptovaluta dei professori, come ADA è indicata solitamente per la presenza di molti accademici nel suo gruppo di sviluppo.
Una validità che, peraltro, è messa in dubbio proprio nell’articolo di Bloomberg, firmato da Olga Karif. Secondo la quale Cardano sarebbe privo ancora oggi di molte funzioni offerte invece dalla concorrenza. Tanto da spingerla ad un paragone imbarazzante con GameStop, ovvero l’azienda che è stata letteralmente sospinta dal pump and dump dei redditors di WallStreetBeats (WSB). Bollandolo quindi alla stregua di una semplice speculazione.

Un articolo diffamatorio?

Se le affermazioni di Olga Karif sono molto dure, non lo è di meno  Nic Carter, co-fondatore di Coin Metrics, le cui dichiarazioni sono sembrate provocatorie a molti. In particolare quando ha voluto sottolineare di non essere a conoscenza di una singola applicazione distribuita su Cardano. Aggiungendo poi di non aver constatato alcuna forma di entusiasmo per la piattaforma tra gli sviluppatori. Sino a dichiararsi sconcertato per la nuova popolarità di cui sta godendo tra gli investitori.

La risposta di Hoskinson

Alle pesanti affermazioni contenute nell’articolo di Bloomberg si è incaricato di rispondere proprio Charles Hoskinson. Il quale ha affermato che Ethereum non è praticabile in questo momento per gli sviluppatori a causa delle sue commissioni troppo elevate. Aggiungendo poi che la sicurezza e la governance della blockchain di Cardano sono superiori a quelle evidenziate dalla rivale, rivelandosi particolarmente adatte per applicazioni collegate al meccanismo di voto e al monitoraggio della catena di approvvigionamento. Senza contare un fatto ancora più decisivo: sulla blockchain di Cardano i costi per le operazioni di finanza decentralizzata comportano costi da cento a mille volte inferiori.

Un attacco incomprensibile

Va anche sottolineato come l’attacco di Bloomberg a Cardano sia apparso a molti osservatori sopra le righe, oltre che contrassegnato da dati palesemente falsi. A partire dall’accusa di non aver sviluppato funzionalità di rilievo. Una affermazione che suona abbastanza strana considerato come Project Catalyst abbia dato vita ad una crescita enorme nel corso degli ultimi sette mesi. Tanto da diventare la più grande organizzazione autonoma decentralizzata (DAO) a livello globale.
Ma non minore è il disagio della comunità raccolta intorno al progetto per la decisione presa da parte di Bloomberg di concentrare il discorso esclusivamente su Hoskinson. Andando palesemente a violare la tendenza alla decentralizzazione che è alla base non solo di Cardano, ma di qualsiasi progetto crittografico.