La vicenda di QuadrigaCX è tornata improvvisamente alla ribalta nelle ultime ore. Quando è stato pubblicato un sito web il quale va a riprendere il vecchio, collegato al defunto exchange di criptovalute. Secondo molti con l’evidente intento di raggirare utenti ignari. Aggiungendo quindi la beffa al danno, considerato come già gli utenti del sito originario siano in pratica stati oggetto di una vera e propria truffa. Certificata dalla Ontario Securities Commission nel giugno dell’anno passato, quando l’OSC ha definito la piattaforma un vero e proprio schema Ponzi.

QuadrigaCX: cosa sta accadendo

A cercare di mettere sull’avviso gli utenti sono stati lo studio legale dell’exchange, Miller Thomson, il quale è stato incaricato di rappresentarli, e Ernst & Young (EY), il curatore fallimentare nominato dal tribunale per la vicenda relativa a QuadrigaCX. In particolare, lo studio legale ha affermato che il fiduciario ha riscontrato la pubblicazione di un nuovo sito su quadrigacx.com, il quale va ad imitare quello originale. Aggiungendo che il nuovo portale non solo non è stato autorizzato da Ernst & Young, ma non è assolutamente associato ala società di contabilità. Invitando inoltre gli utenti a tenersene lontano e, soprattutto, a non fornire alcuna informazione personale, comprese le precedenti password QuadrigaCX o documenti per l’identificazione. Proprio E & Y ritiene che a rendere possibile la pubblicazione del nuovo sito sia stata l’utilizzazione dei backup della pagina Web di QuadrigaCX pubblicamente disponibile online.

Non è possibile stabilire il responsabile del tentativo di frode

Naturalmente in molti si sono chiesti chi sia stato ad approntare questo nuovo tentativo di truffa. Al momento, però, non ci sono riscontri. Una ricerca WHOIS su Internet Corporation condotta tramite nomi e numeri assegnati (ICANN) mostra infatti come l’attuale proprietario del dominio abbia provveduto a nascondere le proprie informazioni di contatto.
Intanto, però, la questione di QuadrigaCX è tornata ad affacciarsi sul proscenio. In un momento in cui gli exchange non godono di grande reputazione, dopo i fatti relativi alla vicenda GameStop.

QuadrigaCX: una vicenda ancora oscura

Se l’OSC ha provveduto a bollare alla stregua di truffa QuadrigaCX, la vicenda della piattaforma di scambio canadese è ancora velata di mistero. In particolare, sono in molti a sostenere che Gerald Cotten, il fondatore dell’exchange non sia mai morto e si stia anzi godendo i frutti della sua truffa in qualche angolo del globo. Frutti che possono essere quantificati in 215 milioni di dollari. Quelli sottratti ai clienti tramite una fitta trama di operazioni tese esclusivamente a far girare gli stessi soldi da un conto all’altro, creando un meccanismo di porte girevoli funzionale a far durare più a lungo possibile la truffa.
Un meccanismo perfettamente oliato e durato sino alla morte di Cotten. La quale, però, secondo molti non sarebbe mai realmente avvenuta. Ma sarebbe stata l’ennesima operazione tesa a far credere all’opinione pubblica che le chiavi di accesso ai wallett dell’exchange siano andate perdute con il decesso del fondatore. Oppure sarebbe stata presa a pretesto dai dirigenti della piattaforma per evitare il rischio di una incriminazione per bancarotta fraudolenta. Ipotesi che certo non può consolare i truffati.