Per Robinhood i guai sembrano non finire mai. La piattaforma di trading più amata dai millennials è stata infatti denunciata dai genitori di un ragazzo che ha deciso di suicidarsi, dopo aver creduto di aver perso 730mila dollari. Una vicenda la quale ha destato grande impressione, andandosi ad aggiungere alle roventi polemiche di cui la piattaforma è stata protagonista nel corso degli ultimi giorni, a causa del comportamento tenuto durante la tempesta sulle azioni di GameStop.
Robinhood: cosa è accaduto
Alex Kearns si è suicidato dopo l’arrivo di una comunicazione di posta elettronica in cui Robinhood gli intimava di pagare 170mila dollari e che il suo account era stato bloccato a causa di un saldo negativo di 730mila. Il ventenne ha cercato a quel punto di mettersi in contatto con l’assistenza clienti, per chiarire le cose, ricevendo però solo risposte automatiche. Pensando di essere ormai rovinato per tutta la vita, ha quindi deciso di togliersi la vita il giorno successivo. Poche ore prima che una ulteriore mail chiarisse come in realtà il suo conto fosse in attivo per 16mila dollari, rimuovendo le restrizioni.
La causa dei genitori di Alex Kearns
La piattaforma, venuta a conoscenza di quanto accaduto, si è naturalmente dichiarata dispiaciuta. Ciò non gli ha però risparmiato una causa da parte dei genitori del ragazzo. Fondata su una lunga serie di accuse: non solo l’omicidio colposo, ma anche le comunicazioni fuorvianti, le pratiche commerciali sleali e l’inflizione negligente di stress emotivo.
Accuse di fronte alle quali Robinhood ha ribattuto affermando di essere all’opera per migliorare alcuni aspetti, anche tra quelli sotto accusa, ovvero relativi al servizio clienti. Una precisazione che, però, non può certo restituire la vita ad Alex Kearns.
I rapporti con Melvin Capital
Robinhood ha fondato la sua fortuna sul fatto di offrire un accesso rapido e gratuito ai mercati finanziari. Gradito in particolare dalla fascia di investitori più giovane, che è però anche la più inesperta. Una politica portata avanti a forza di slogan come la democratizzazione della finanza i quali sono però stati clamorosamente smentiti dal comportamento tenuto dalla piattaforma nel corso della crisi di GameStop.
In quella occasione, infatti, Robinhood ha bloccato la possibilità di investire sulle azioni di GME. Un comportamento che gli è poi valsa l’accusa di aver aiutato Melvin Capital, uno degli hedge funds più colpiti dal pump and dump dei redditors di WallStreetBets il quale è anche uno dei suoi principali finanziatori.
Per Robinhood è un momento molto complicato
La vicenda GameStop ha rappresentato una sorta di spartiacque per Robinhood. Se prima di essa la piattaforma si trovava in una fase di grande espansione, ora addirittura ci sono fondati timori che non possa sopravvivere alla perdita di credibilità che ne è derivata. Tanto che il management ha deciso di sospendere l’offerta pubblica iniziale (IPO) la quale avrebbe dovuto finanziarne i piani di sviluppo.
Una mossa obbligata di fronte alle cause che stanno arrivando da più parti. Cui ora si aggiunge questa ulteriore vicenda la quale sembra destinata a imporre una accurata riflessione sulla politica commerciale di Robinhood.