La società di analisi blockchain Chainalysis ha nominato Mirror Trading International truffa crittografica del 2020. Una nomina la quale sembra assolutamente meritata, considerato come coloro che l’hanno architettata sono riusciti a prelevare la ragguardevole cifra di 589 milioni di dollari da oltre 471mila depositi. Un bottino, quello collezionato da MTI, il quale è significativamente superiore a quello di Forsage e J-enco, le truffe che hanno cercato di contrastare il suo primato. Entrambe, però, si sono dovute “accontentare” di una cifra inferiore ai 350 milioni di dollari.
Le vittime di Mirror Trading International sono soprattutto sudafricane
Il rapporto stilato da Chainalysis indica nel Sudafrica il Paese maggiormente colpito da MTI. Circa la metà del traffico web di Mirror Trading International proveniva infatti da quel Paese, mentre Canada, Messico, Regno Unito e Stati Uniti insieme rappresentano quasi un quarto di quello rimanente.
Inoltre, lo studio spiega come i truffatori abbiano fatto ricorso a un popolare servizio di gioco d’azzardo per riciclare i fondi degli investitori. Ad esso sono infatti finiti circa 39 milioni sottratti dai conti degli investitori.
Secondo un noto venture capitalist, Dovey Wan, proprio le piattaforme di questo genere sono usate allo scopo dai criminali informatici. In quanto possono essere utilizzate in modo simile ai mixer per oscurare le origini dei flussi di denaro ottenuti illecitamente.
Il meccanismo della truffa
Il meccanismo messo in opera dai truffatori ha fatto perno sulla promessa di rendimenti giornalieri pari allo 0,5%. Che tradotti in termini annui porterebbero i rendimenti oltre il 500%. A riportare il dato è stato il sito news.bitcoin.com, ricordando che sul suo sito web, MTI ha affermato che questi alti rendimenti sarebbero stati garantiti dall’utilizzo di un software di trading in valuta estera alimentato da AI (intelligenza artificiale).
Il meccanismo era del resto stato individuato dalla Financial Sector Conduct Authority (FSCA), l’ente preposto alla sorveglianza delle operazioni finanziarie in Sudafrica. Il quale ha disposto una serie di irruzioni nelle abitazioni di dirigenti della struttura. Proprio l’aumento della pressione ha però convinto il CEO Johann Steynberg a sparire con i fondi degli investitori.
Occorre fare molta attenzione
La storia di Mirror Trading International conferma ancora una volta la necessità di accostarsi al trading e al mondo crittografico con prudenza. Proprio la grande crescita di questo settore, infatti, ha attirato molti truffatori, pronti a riproporre schemi i quali continuano evidentemente a funzionare, proponendo guadagni facili al cui fascino in troppi non riescono a resistere. Soprattutto in un momento nel quale tenere i soldi immobilizzati su un conto corrente bancario significa vederli deperire in termini di valore d’acquisto.
Secondo Chainalysis dovrebbe essere l’industria crittografica ad attivarsi per impedire il ripetersi di questi raggiri. In particolare, le aziende del settore dovrebbero impegnarsi per cercare di informare i propri utenti che le piattaforme di trading algoritmico, le quali promettono rendimenti irrealisticamente alti, sono quasi sempre truffe. Il rapporto, infatti, afferma che gli scambi di criptovaluta e altri servizi sono i più indicati al fine di scoraggiare gli utenti dall’inviare fondi a quegli indirizzi, ad esempio provvedendo ad avvertirli che le perdite finanziarie in questo genere di operazioni sono altamente probabili.